martedì 25 dicembre 2012

Buone Feste a tutti.

Ciao, purtroppo nelle ultime settimane non ho avuto tempo per seguire il blog. Rispondo alle email che ricevo, tra l'altro a domande di cui non ho mai una risposta certa, passo sporadicamente e dedico il poco tempo che ho a bisogni primari come la sauna, i massaggi e la liposuzione.
Per festeggiare il Natale vi posto un bellissimo video in francese, ma universalmente comprensibile, che abbina cibo, oriente, francese e la moda del momento: come cucinare.
Auguri.

mercoledì 3 ottobre 2012

Food, se dobbiamo creare posti di lavoro cambiamo (almeno) il packaging

Vi sembrerà strano, ma questo post apparso sul blog del Corriere della Sera é molto interessante e veritiero.
Basta frequentare un Loblaw's, un Metro, un Provigo, un IGA, un Maxi, un Wal-Mart qualsiasi (si tratta di alcune fra le più note  e diffuse catene di supermercati in Quebec e credo in Canada) per vedere come i prodotti italiani originali siano così poco attraenti rispetto alle versioni farlocche prodotte al di fuori dell'Italia (Canada, USA, Germania, Est Europa, Cina, ecc.).
Il confronto della confezione fra un Cambozola (Gorgonzola tedesco) e un Gorgonzola italiano é drammaticamente a favore del prussiano. Poco importa se sull'italico prodotto siano stampigliati (piccolissimi e illeggibili) i marchi dei vari consorzi e ministeri, per un consumatore canadese il prodotto tedesco é buono perché la confezione attira e dimostra modernità, qualità, igiene.
I sughi pronti, idem. 
Le confezioni di pasta, come sopra, biscotti anche, l'olio pure, ecc.ecc.
Si salvano l'acqua gasata S.Pellegrino (che é Nestlé...), la Nutella (la cui confezione pur brutta é come la Coca Cola) e, a volte, i vini (venduti alla SAQ).

La qualità  del famoso Made in Italy dovrebbe essere anche rappresentata da confezioni accattivanti, da prezzi chiari, da rapidità di risposta, da comportamenti che dimostrino efficienza e "fame", ma noi siamo così, ci piace lamentarci e lasciare agli altri la ciccia.

Food, se dobbiamo creare posti di lavoro cambiamo (almeno) il packaging

giovedì 6 settembre 2012

Anglofoni o Francofoni

Da martedì notte il Québec si fregia della sua prima donna Primo Ministro e Capo di Stato. Jean Charest, Primo Ministro uscente e chef del Partito Liberale del Quebec, in seguito alla sconfitta ha rassegnato le dimissioni e si é ritirato dalla vita politica.
Troppo facile iniziare la cantilena del confronto con l'Italia, con D'Alema inamovibile, Veltroni che doveva fare il missionario in Africa e tutto il resto del circo romano (Bossi, Casini, ecc.ecc.). Troppo facile la retorica delle pari opportunità (Santanché, Minetti, Rossi, ecc.), troppo facile lasciare cadere frasi qualunquiste e banali (abbiamo i politici che meritiamo, fino a che non li lasceremo tutti a casa, ci hanno lasciato invadere dai marocchini, ecc.ecc.).
Ah! Abbiamo pure l'attentatore: un povero pazzo che in ciabatte, passamontagna e vestaglia di seta nera corta ha cercato di sparare al neo Primo Ministro. E rinasce, solo sui media, perché nella vita di tutti i giorni non ci bada più nessuno, il confronto anglofoni/francofoni, come se il mondo non parlasse inglese, come se i nostri vicini (un mercato di 300 milioni di abitanti) parlassero aramaico, come se non sapessimo tutti che per avere un buon lavoro, per viaggiare, per vendere e comprare in giro per il mondo non servisse conoscere almeno l'inglese. Così si hanno argomenti per parlare, discutere e occupare il tempo in attesa che l'hockey finisca questo stupido braccio di ferro tra proprietari e giocatori che impedisce la partenza del campionato.
Per i fustigatori del malcostume italiano, per coloro che vivono dicendo "Ahhhh, ma all'estero non succede", Pauline Marois ha 63 anni, é in parlamento dal 1981 (31 anni) e ha avuto 17 incarichi ministeriali. Il nuovo che avanza.


lunedì 13 agosto 2012

Ritorno alle elezioni

Eccoci rientrati a casa, dopo quasi due mesi nel Paese delle Meraviglie. Questo é il primo post scritto da un "negro", in gergo lo scrittore sconosciuto al servizio dell'autore celebre. Non sia mai che su questo blog non si sia corretti e eticamente irreprensibili, qui non si può scrivere negro riferendosi a un essere umano di origine africana. La scomunica sarebbe immediata. Come ho trovato l'Italia? Bella, bellissima, meravigliosa, soprattutto se non ascoltavo radio e televisione e non leggevo i giornali. L'Italia per un italiano che ci passa le vacanze é tutto: cibo, vino, storia, caldo, mare, monumenti, braccia sicure che ti accolgono come un figliol prodigo. Per un Italiano che ci vive o un turista non esperto, é una trappola, piscologica e fisica. Crisi, fame, violenza, furti, paranoia, arroganza, superbia, incertezza e fragilità. Benzina spaventosa e autostrade carissime, ma il vino da Eataly costa 1 euro al litro, pane, pasta, frutta, verdura, formaggio, IMU, scuola, telefono, internet, affitti hanno costi decisamente più bassi rispetto al Canada.
Ogni mattina mi sveglio con il groppo in gola, poi mi calmo, provo a prendere fiato e a convincermi che se riuscissi a vivere in Canada e a passare ogni anno le vacanze in Italia, potrei considerarmi veramente fortunato. Ed é purtroppo veramente così.
Nel frattempo, in Quebec sono state lanciate le elezioni politiche anticipate a cui "gareggiano" il PLQ (partito liberale del quebec), il PQ (partito separatista del quebec), il CAQ (coalizione avvenire del quebec), il QS (quebec solidale) ecc. ecc. Chi vincerà? Mah? Il dibattito é incentrato su corruzione, sanità, spesa pubblica, scuola e tasse. Chi vincerà risolverà tutti i problemi nei primi 100 giorni. Speriamo siano tutti vincenti!

sabato 21 luglio 2012

Estate: le settimane della costruzione

Oggi iniziano le settimane della costruzione, l'equivalente per il Canada delle nostre due classiche settimane di Ferragosto. Montreal si è svuotata e possiame dire tutto il male di Montreal (vedi tante discussioni nei post più vecchi), ma Montreal in estate è bellissima e quest'anno il meteo è stato incredibile.
Anche oggi 25 gradi, sole, aria, cielo azzurro e la cosa dura da due mesi. Montreal è verde, leggera, fresca, accogliente. E' bellissima, con i parchi aperti, le piscine pubbliche, i negozi, la gente che passeggia e si gode la propria città senza traffico e senza nessun impegno, tutta per loro e pienamente in vita. E' la seconda estate che passo a Montreal, in luglio, tutto solo, e soffro al pensiero che le mie amate donne, che tanto soffrono il lungo inverno e le terribili stagioni di mezzo, non possano gater il proprio cuore al caldo e dolce sole di Montreal in estate. Buone vacanze a tutti.

martedì 3 luglio 2012

Resto a Roma..., ma no, resto a Montreal.

Da più di un mese sono assente dal blog. Mi dispiace, ma abbiamo completato la nostra integrazione montrealese con la partecipazione allo sport provinciale per eccellenza: il trasloco. L'esperienza è stata pesantissima, soprattutto a causa delle scale e dell'età.
Prima o poi riprenderò le energie per riprendere il blog, per ora vi lascio con un bel video con la partecipazione eccezionale di Carlo Verdone. Ciao. Buona estate!

giovedì 7 giugno 2012

Tasse

Parliamo di tasse? Parliamo della protesta degli studenti e del fatto che il Quebec é la provincia dove l'università costa meno? Va bene. A questo proposito e per fare sì che i confronti con le varie provincie siano corretti, vediamo quante tasse si pagano in Canada.
Alla prossima.

domenica 27 maggio 2012

sabato 26 maggio 2012

Il futuro

Il coro di una scuola di Montreal canta l'inno del Canada e una celebre canzone di uno dei più amati poeti del Quebec in occasione della cerimonia della consegna della cittadinanza a 31 nuovi canadesi.

giovedì 24 maggio 2012

Il presente

Montreal e il Quebec sono travolti dalla protesta degli studenti in sciopero da 100 giorni contro l'aumento delle tasse universitarie. 30 manifestazioni in città, arresti, botte, ministri dimissionati, leggi speciali, urla e strepiti. Chi protesta indossa un quadretto di stoffa rosso, qualche giorno fa la manifestazione che ha attraversato la città era composta da più di 250.000 partecipanti, giovani, famiglie, professori, gente normale, lavoratori e qualche teppista. (...) Io sono sbalordito, anche se d'accordo con l'aumento delle tasse scolastiche, si fatica a comprendere la ragione per cui un governo non sappia mediare, parlare, incontrare, trattare, ascoltare una protesta. 
Un punto di vista divertente e sarcastico é quello di Gaetan Maudit, ma fate attenzione é pieno di sacramenti e é in quebecois strettissimo! 

martedì 8 maggio 2012

Il futuro

La prima Prius Google é stata immatricolata in questi giorni a Las Vegas, la targa é rossa ed é INFINITY 001.
Marchionne ti aspettano....

venerdì 23 marzo 2012

IL PEQ, un nuovo modo di stabilirsi in Quebec


"Le programme de l'expérience québécoise (PEQ) a permis à 5 000 personnes de s'établir au Québec
Le programme de l'expérience québécoise (PEQ) qui vient tout juste de fêter ses deux années d'existence a permis à 5 000 étudiants ou travailleurs étrangers de s'installer pour le bon dans la Belle province.

Mercredi dernier, la ministre de l'immigration du Québec, Kathleen Weil, en a profité pour distribuer quelques CSQ (certificat de sélection du Québec) à quelques nouveaux résidents qui sont passés par le PEQ.

En effet, ce programme accéléré du ministère de l'immigration du Québec permet à des travailleurs temporaires et des étudiants étrangers sur place de faire des démarches facilitées afin d'obtenir la résidence permanente au Canada.

Si vous êtes au Québec et que vous êtes un travailleur temporaire ou un étudiant venu de l'étranger, vous avez quelques conditions à respecter afin de pouvoir profiter du PEQ. Les travailleurs doivent occuper à temps plein un poste de cadre, professionnel ou technique depuis au mois un an. Et dans le cas des étudiants, il faut avoir obtenu un diplôme dans une université québécoise ou dans un établissement d'enseignement reconnu au Québec."

lunedì 12 marzo 2012

Il coniuge e l'espatrio (da Expatclic)

É primavera anche qui. Dopo una settimana di neve e tempesta, sono arrivati sole e 7/8/9 gradi che nei prossimi giorni varcheranno la soglia dei 13, con qualche goccia di pioggia.
Speriamo che non si ripeta la primavera dell'anno scorso, la più piovosa a memoria d'uomo. Per ora ci godiamo questi primi raggi di sole che, con l'ora legale iniziata ieri, ci aiuteranno a riprendere energia.
A proposito di sostegno psicologico, vi propongo un articolo di Cathleenexpat, Consulente di Transizione, sul coniuge e l'espatrio.
Un tema serio e utile da affrontare con l'aiuto di un esperto. Un argomento spesso sottovalutato, in fase di partenza e spesso lasciato quiescente, ma fonte di turbamenti nei primi mesi. 
Emigrare é una vita nuova che a volte propone schemi e dinamiche di coppia diverse dalla vita precedente.

Nel post d'abitudine  trovereste le prime 5 righe dell'articolo, e il testo completo  cliccando sulla parola Articolo. Questa volta, e chiedo venia a Claudia, ho aggiunto altre 3 righe, sempre tratte dall'articolo, ma in un passaggio successivo, per darvi un assaggio più stuzzicante.

Buona lettura e grazie a Claudia e a tutte le amiche di Expatclic.

"Partire all'estero come coniuge accompagnante può generare problemi e frustrazioni di cui non si è necessariamente in grado di misurare l'ampiezza in un primo espatrio. In questa sede parlerò del coniuge al femminile dato che, in ambito di espatrio, in genere è ancora la carriera dell'uomo che determina gli spostamenti. Le teorie sono naturalmente valide per i due sessi, ma alcune sfumature fanno sì che la problematica del coniuge uomo possa costituire l'oggetto di uno studio a parte...

... I bisogni di sicurezza possono essere chiaramente insoddisfatti e generare problemi a lungo termine. Al di là dei problemi di sicurezza fisica che possono presentarsi in alcuni paesi, la donna che ha lasciato il proprio lavoro può sentirsi molto spoglia e ansiosa rispetto al futuro. ...

lunedì 27 febbraio 2012

Immigrare in Canada (le ultime notizie)


Arriva o se ne va? (Stefano)
Oggi su La Presse è stato pubblicato un articolo dedicato ai tempi e alle attese per l'ottenimento dei visti di residenza. Ho pensato che, pur se in francese, valesse la pena di condividere con voi le notizie, ahimè, non entusiasmanti.
Cliccando sul nome del giornalista, avrete il collegamento diretto con l'articolo.

Anabelle Nicoud
La Presse 27 fev 2012

Plus que jamais, les candidats à l'immigration doivent s'armer de patience avant d'obtenir le feu vert pour s'installer au Canada. Les délais de traitement des demandes de résidence permanente s'étirent de 15 à 63 mois. Quatre ans après la mise en route du plan conservateur pour accélérer l'immigration, les effets peinent à se faire sentir, même si les candidats sont de moins en moins nombreux.

En 2011, les dossiers des candidats à la résidence permanente dans les catégories familiale et humanitaire ont été traités en 21 et 33 mois en moyenne, indiquent des données de Citoyenneté et Immigration Canada (CIC). C'est plus long qu'il y a trois ans.

Ces temps de traitement sont aussi plus longs que celui des candidats à la résidence permanente de la catégorie économique: en moyenne, leurs dossiers ont été traités en 27 mois en 2011. En 2007, le délai était de... 63 mois.

En revanche, chaque sous-catégorie de candidats à la résidence permanente économique a vu son temps d'attente augmenter au cours des dernières années.

Avec les amendements à la Loi sur l'immigration adoptés en juin 2008, le gouvernement fédéral avait pourtant promis de réduire les délais de traitement des demandes de résidence permanente d'ordre économique, notamment celles de «travailleurs qualifiés», dont le profil est particulièrement recherché au Canada.

«C'est un échec. On l'avait dit à l'époque, et on le redit aujourd'hui», estime la députée néo-démocrate Olivia Chow.

Les demandes de résidence permanente de ces «travailleurs qualifiés» sont traitées de plus en plus lentement: de 8 mois en 2008 à 17 mois en 2010, le délai est passé à 20 mois en 2011.

Dans la catégorie de «l'expérience canadienne», créée elle aussi en 2008 pour les étrangers qui ont reçu un diplôme au Canada ainsi que les détenteurs d'un permis de travail temporaire, les délais sont passés de 1 mois, en 2008, à 11 en 2010 et à 15 en 2011.

En fait, seuls les demandeurs classés parmi les «gens d'affaires» ont vu leurs délais de traitement être réduits considérablement: en 2011, ils n'attendaient plus 63 mois comme en 2008 pour leur résidence permanente, mais 49 mois.

«On entend souvent dire qu'il faudrait mieux cibler les immigrés avec les besoins du marché du travail. Mais ça n'a aucun sens, avec des délais de traitement qui prennent plusieurs années. Si un employeur a besoin de soudeurs ou d'ingénieurs, il ne peut pas se fier au système d'immigration», dit Stéphane Reichhold, de la Table de concertation des organismes au service des personnes réfugiées et immigrantes.

Résultat: les employeurs comme les candidats se tournent de plus en plus vers les programmes de résidence temporaire. Mais même pour ce type de permis, les délais de traitement des demandes ont grimpé au cours des dernières années (11 semaines de traitement en 2010 pour un permis de travail contre 16 en 2011).

Ainsi, si le nombre de demandes de résidence permanente, toutes catégories confondues, a diminué au cours des deux dernières années, le nombre de demandes de résidence temporaire a explosé.

Immigration Canada souligne toutefois que l'amélioration est palpable, derrière les délais de traitement des demandes de résidence permanente dans les catégories économiques: ces nouvelles catégories ont en effet créé un appel d'air lors de leur création.

«Tous les délais ont augmenté dans les catégories individuelles. Mais on a traité plus de dossiers soumis dans les nouvelles catégories [travailleurs qualifiés, expérience canadienne], explique Rémi Larivière, porte-parole de CIC. On traite moins de cas qui prennent 60 mois, et plus qui prennent 15 mois.»

Mais pour les fonctionnaires de CIC, la raison de ces retards est simple: le manque d'effectifs, imposé par les compressions budgétaires des conservateurs.

«Si mon équipe passe de 10 à 7 personnes, est-ce que je vais vraiment faire le même volume? Si oui, c'est que je le fais mal, et que je vais laisser entrer des gens qui ne le devraient pas», explique un proche de l'Alliance canadienne de la fonction publique (ACFP).

Selon notre interlocuteur, l'enveloppe allouée à CIC devrait encore rétrécir dans le prochain budget fédéral.

«Le gouvernement veut rendre ces démarches plus efficaces. Et dans une certaine mesure, c'est vrai. Mais pour nous, c'est une vraie préoccupation. Il n'y a aucune création de postes et le gouvernement essaie de réduire le nombre de postes permanents.»

Pourtant, dans les chiffres fournis par CIC, le nombre de ces employés, permanents ou non, est plutôt à la hausse depuis 2007. Il est passé de près de 3800 à 4500.

Particulièrement préoccupé par le sort des demandeurs de résidence permanente pour les catégories humanitaire et familiale, le Nouveau Parti démocratique croit aussi que le système d'immigration pourrait être désengorgé si les bureaux de CIC, notamment à l'étranger, avaient plus de personnel.

Sadia Groguhé, députée néo-démocrate de Saint-Lambert, regrette que certaines demandes de renseignement exigées par CIC alourdissent inutilement le processus des demandeurs des catégories humanitaire et familiale.

«L'immigration a un volet humain et, dans tous les cas, ces délais ont des conséquences dévastatrices sur les familles. On voit beaucoup de détresse émotionnelle. Ça brise des familles et on constate aussi un appauvrissement des familles et des ménages, dit-elle. On fait venir ici des personnes vaillantes pour aider le développement économique et, au final, elles sont dans l'incapacité de s'investir pleinement.»

Avec William Leclerc
***
Lexique de l'immigration
Résidence permanente

La résidence permanente donne le droit à un immigré de vivre, de travailler et de bénéficier des avantages sociaux du Canada, et ce, sans durée limitée. Seuls les résidents permanents peuvent demander la citoyenneté canadienne. Une demande de résidence permanente peut se faire à CIC au Canada ou dans les bureaux de CIC à l'étranger. Les candidats déposent leur dossier dans l'une des trois catégories: économique, notamment s'ils sont des travailleurs qualifiés, des investisseurs ou des diplômés d'une université canadienne; familiale, s'ils sont parrainés par un enfant, un conjoint, un parent ou un membre de leur famille; humanitaire, s'ils ont obtenu l'asile ou si les autorités considèrent qu'ils doivent conserver leur résidence pour des motifs «humanitaires».

Les personnes qui désirent s'installer au Québec doivent, avant de soumettre leur dossier au fédéral, obtenir l'aval de Québec.

Demandeurs d'asile
Personnes qui demandent la protection du Canada. Ces demandes sont traitées à la Commission de l'immigration et du statut de réfugié puis à la Section de la protection des réfugiés. Les réfugiés sont les personnes à qui le Canada a accordé l'asile.

Résidences temporaires
Les détenteurs d'un permis d'étude ou de travail ont le droit d'étudier ou de travailler au Canada pour une durée limitée.

***

Délais de traitement en mois pour les demandes de résidence permanente faites de l'étranger
Pour chaque délai indiqué, 80% des demandes ont été traitées à l'intérieur de ce délai

TRAVAILLEURS QUALIFIÉS (amendements de 2008, demandes reçues après novembre 2008)
2008 8 mois
2009 16 mois
2010 17 mois
Janvier à septembre 2011 20 mois

EXPÉRIENCE CANADIENNE (amendements de 2008)
2008 1 mois
2009 6 mois
2010 11 mois
Janvier à septembre 2011 15 mois

GENS D'AFFAIRES
2007 63 mois
2008 63 mois
2009 50 mois
2010 43 mois
Janvier à septembre 2011 49 mois

CATÉGORIE FAMILIALE
2007 11 mois
2008 13 mois
2009 16 mois
2010 19 mois
Janvier à septembre 2011 21 mois
Tous les chiffres ci-dessus ont été fournis par Citoyenneté et Immigration Canada (CIC).

DÉLAI DE TRAITEMENT MOYEN DE LA SPR (EN MOIS) (chiffres fournis par la CISR)
2000 9,6
2001 10,1
2002 11,9
2003 14
2004 13,9
2005 12,7
2006 11,9
2007 13,7
2008 15,8
2009 18,4
2010 21,8
2011 20,8

NOMBRE DE COMMISSAIRES ET FONCTIONNAIRES DE LA SPR (chiffres disponibles depuis 2004)
2004 188
2005 143
2006 108
2007 79
2008 89
2009 107
2010 129
2011 125

lunedì 6 febbraio 2012

La crisi in Québec

Le cartoline di guerra per S.Valentino.
Bisogna dirsi le cose come stanno. Anche in Canada e in Québec ci sono problemi di lavoro e la crisi economica si profila incerta e angosciante all'orizzonte. Incipit alla Ernesto Polli della Roggia!
Gli ammortizzatori del Paese dei sogni sono in realtà diversi rispetto all' Europa, ma la paura esiste anche qui, soprattutto in alcuni settori industriali che coinvolgono la manodopera meno adattabile e più sensibile alla crisi.
Non vi parlo per sentito dire o sulla base di un "Porta a Porta" o "Ballarò" locale. Lavorando in una compagnia manifatturiera e attraversando le problematiche di conti, banche, dipendenti, vendite e mercato, vivo quotidianamente la realtà del celebre uomo della strada, che qui é spesso ghiacciata e innevata!
Negli ultimi 5 anni le grandi aziende manifatturiere presenti in Quebec hanno deciso di rilocalizzarsi (ma si dice così ?) negli USA, lasciando a casa migliaia di lavoratori. General Motors, Shell, General Electrics, Alcoa sono solo alcuni nomi famosi. A loro si sono aggiunte nel tempo tante piccole medie imprese dell'industria tessile, chimico farmaceutica, meccanica, alimentare, mobili, legno, ecc.
Le ragioni, inizialmente cammuffate dalla crisi mondiale, sono emerse chiaramente in questi ultimi mesi e sono ben difficili da contrastare, soprattutto in un colpevole ritardo:
il cambio dollaro US e dollaro CAN, il costo del lavoro, l'assenza di una corretta visione e di una politica consapevole.
Il cambio dollaro US/CAN fino a prima del 2008 era 1.5, ossia con 1 dollaro US compravi 1.5 dollari CAN. Adesso siamo in parità. Il mercato di riferimento del Canada, e del Québec in particolare sono gli USA. Vendiamo poco in Europa (misure diverse, tecnologie diverse, qualità diversa). Fino a poco tempo fa un oggetto che vendevamo a 1 dollaro in USA ci veniva pagato 1,5 $ canadesi. Oggi lo stesso oggetto ci viene pagato 1 $ canadese. Non abbiamo potuto imporre aumenti al consumatore americano per contrastare il cambio sfavorevole e la conseguenza é stata l'asfissia per le imprese che esportavano negli USA.
Produrre in Quebec non rendeva e non rende più.
Il dollaro e di conseguenza il costo del lavoro sono stati travolti da una tempesta senza scampo.
In Quebec un operaio delle grandi compagnie, tra sindacato, piano pensioni agevolato, indennità etc, parte da una paga oraria di 22/23 $CAD. In USA siamo a 15$. Un tempo 22/23$ equivalevano a 15$US, adesso no. Aggiungici tutti i piani pensionistici, i benefit e le coperture previdenziali extra ottenute dai sindacati, ma insostenibili per le compagnie e il gioco é fatto. Una multinazionale che ha 5 milioni di stipendi in Quebec, non appena si sposta in USA ha un immediato risparmio del 30% (1,5 milioni di dollari). Il 30% di stipendi in meno é interessante anche per una media impresa. In più gli Stati americani offrono incentivi notevoli per le nuove aziende, defiscalizzazione, aiuti, sostegno formativo, ecc. I sindacati in USA sono molto più morbidi, adesso che gli serve, mentre in Quebec sono sul piede di battaglia perché vogliono farsi vedere duri e battaglieri. Ed ecco che tutti scappano.
Resistono solo l'alimentare, le costruzioni , la biotecnologia e l'informatico, ma l'alimentare, dedicato al mercato interno (8 milioni di persone),  non ha lo stesso peso del manifatturiero da esportazione (300 milioni di persone), le costruzioni sono stagionali e usuranti, l'informatico e le biotecnologie sono troppo specializzate, automatizzate ed ad alto rendimento.
L'agricoltura e l'allevamento nelle grandi praterie, non sono un mercato interessante, soprattutto adesso che le grandi proprietà terriere agricole sono nel mirino dei cinesi che acquistano terra a tutto spiano e il lavoro dei campi é destinato agli immigrati e agli stagionali che arrivano da Messico e Colombia.
Ecco perchè si parla, in Quebec, del Piano Nord, dello sviluppo di una regione piu grande della Francia, ricca di giacimenti e materie prime, ma ghiacciata e fuori dal Mondo. Anche in questo caso i cinesi comprano.
E i politici? I conducator dell'economia e dello sviluppo? Parlano, parlano, si inseguono fra commissioni di inchiesta e prossime elezioni, si fanno la fronda e fondano partiti.
Poi ogni tanto decidono di fare un buco e vendono un po' più di petrolio, oro o amianto, coprono con sussidi di disoccupazione le proteste e propongono soluzioni impossibili. Il tempo passa e sarà un problema di altri.
É così in tutto il Canada? No, in Ontario, adesso che Marchionne e qualche altra piccola e marginale aziendina coreana, giapponese e americana fanno faville, l'economia é in salute. In Alberta il petrolio esce dai rubinetti e in BC sono ricchi e pochi.
In Quebec si riparla di sovranità, la solita ultima spiaggia.
Sappiate comunque che in Quebec lo stipendio é versato settimanalmente, si é pagati a tasso orario o su un lordo annuale omnicomprensivo, non sono previsti TFR, ROL, 13esima e 14esima, ci sono solo 4 giorni di malattia pagati all'anno, le ferie si maturano con l'anzianità fino a 4 settimane all'anno dopo 5 anni di lavoro nella stessa azienda (se cambi, passi dal via e riparti da zero), la sola pensione prevista é la minima, non c' é l'art. 18 e la mobilità é regina.
Gli stipendi variano, per mia esperienza personale da una paga oraria di 12$/h fino a 21$/h per operai, da 14$/h a 24$/h per impiegati, da 35.000$ a 70.000$ annui per impiegati responsabili, quadri, dirigenti. Il Direttore Generale della Vilel de Montreal guadagna $300.000 lordi annui, quello de la Ville de Quebec $185.000.
É per oggi la convocazione di un incontro tra il PM del Quebec e gli imprenditori e i sindacati sul tema Crisi, come scrive Radio Canada:
"Le taux de chômage au Québec a reculé de 0,3 point de pourcentage en janvier à 8,4 %. Les statistiques des mois précédents avaient aussi démontré une certaine détérioration de la situation de l'emploi. Les représentants gouvernementaux avaient alors indiqué qu'ils rencontreraient les partenaires du marché du travail pour discuter de la situation.
Récemment, deux entreprises de la région de Montréal ont annoncé des mises à pied: AstraZeneca, dans le domaine pharmaceutique, et Mabe, un fabricant d'électroménagers.
Selon le Conseil du patronat, le Québec doit faire des choix « s'il veut maintenir un filet social décent pour tous les Québécois ». L'organisation considère qu'un « meilleur équilibre entre la joie de vivre et le sens des responsabilités » est nécessaire au maintien de notre qualité de vie.
Le Conseil du patronat avance aussi que les Québécois devraient avoir une perception plus positive de la réussite et de la richesse. Il suggère ainsi une plus grande ouverture aux projets de développement économique ainsi qu'aux nouvelles initiatives audacieuses et à risque. Il considère que les Québécois devraient appuyer ces projets, plutôt que « de se liguer pour les faire dérailler ".
Buona settimana a tutti.


mercoledì 1 febbraio 2012

AIRE ossia Italiani all'Estero

É bello essere felici.
In questi giorni ho visitato un sito supercool, Expatclic.com -l'espatrio al femminile, un sito pieno di suggerimenti interessanti, articoli e consigli pratici.
"L’equipe di Expatclic.com è composta da 9 intrepide donne  che hanno fatto dell'espatrio il loro stile di vita. Insieme hanno vissuto in 34 paesi diversi, parlano 8 lingue e ne balbettano altre 4 o 5, hanno figli/e di tutte le età, e affrontano nuovi spostamenti con allegria e caparbietà.
Appassionate dell'espatrio, felici di vivere in culture diverse, curiose e assetate di storie di vita all'estero, le nostre paladine sono in linea tutti i giorni 24 ore su 24 (a meno che non stiano traslocando....) per alimentare questo splendido progetto multilinguistico e multiculturale con le loro esperienze, la loro gioia di condividere, il loro ottimismo."
Ho contattato Claudia, l'ispiratrice del blog e abbiamo deciso di provare a linkarci e di vedere se questa collaborazione può essere utile anche a voi, cari amici, e, orizzontalmente, carissime purtroppamente troppo, amiche.
L'idea é di offrirvi articoli, tratti da Expatclic, su temi che io, maitre assoluto del blog, ritengo utili per acculturarvi, incuriosirvi e portare acqua al mulino della discussione e del confronto!
L'articolo sarà proposto con brevi introduzioni di 5 righe e il collegamento diretto all'articolo completo (basterà cliccare sulla parola Articolo).
Spero di farvi cosa gradita e vi omaggio ossequiosamente.

Primo articolo dedicato a un tema noioso, ma primordiale: l'AIRE, ossia l'Associazione Italiani Residenti all'Estero.
"Diciamocelo, l'AIRE è il tormentone degli italiani all'estero. E' la classica materia che potrebbe e dovrebbe essere semplice, e invece riesce magicamente a ingarbugliarsi e a confonderci le idee. Alcune ambasciate e consolati hanno delle procedure che differiscono da altre, e che possono addirittura essere, a volte, in contraddizione con le regole applicate dai vari comuni italiani, che a loro volta danno risposte differenti a seconda dell'ubicazione, della loro grandezza e del numero di iscritti all'AIRE che ospitano . ...segue..."  Per leggere l'articolo completo clicca su Articolo.

giovedì 26 gennaio 2012

Lego Man in Space

Ecco il video della curiosa impresa di due studenti 17enni di Toronto, Matthew Ho e Asad Muhammad, che hanno spedito il primo omino Lego nella stratosfera a 24 km dalla Terra.
Legospace ha volato a bordo di un pallone meteorologico  su cui erano fissate quattro telecamere e un cellulare. Dopo un viaggio di poco più di un'ora e mezza, il pallone è esploso e l'astronauta é ridisceso sulla Terra. Grazie a un piccolo paracadute di nylon, cucito a macchina dai due ragazzi, Legospace è atterrato a circa 120 km dalla rampa di lancio ed é stato recuperato attraverso Google Latitude.

Mentre a Milano si discute di mezze cartucce e di ius soli, in Canada due ragazzi dai cognomi "lombardi" vanno nella stratosfera.

martedì 17 gennaio 2012

Informazione

Anche nei televisori dell'aeroporto di Montreal il Comandante Schettino la fa da protagonista... Stessa cosa trasmessa su tutti i televisori della pizzeria Leonardo's di Detroit con esperti, comandanti in pensione, sub che commentano le immagini e i dialoghi tra il comandante e la capitaneria la CNN ne ha fatto uno specialone degno di Porta a Porta . Certo, il contrammiraglio Schettino non è stato un nocchiero di coraggio e ardimento. Un uomo terrorizzato, divorato dalla stupidità del proprio comportamento e dalla tragedia che si stava svolgendo per sua colpa. Nell'affresco dell'affondamento che regala tanto bel materiale a fotografi, procuratori, giornali, giornalisti, nani e ballerine, manca un protagonista: la compagnia americana proprietaria del marchio Costa, perché Costa Crociere è americana. La Carnival che è ben lieta di limitare il danno di immagine al marchio Costa, evitando spiacevoli abbinamenti alle belle crociere caraibiche, pacifiche e asiatiche, dedicate al più grande mercato turistico del mondo, è chi ha selezionato, assunto, formato, aggiornato, verificato, controllato l'ammiraglio Schettino e tutti coloro che passano, "inchinandosi", davanti a isole,coste e litorali. Carnival è chi assume e gestisce, attraverso società di comodo con sedi in Svizzera, Austria, Lussemburgo, ecc , gli equipaggi formati da filippini, peruviani e altri sventurati.
Perciò è tanto più comodo per tutti l'ammiraglio Schettino !

lunedì 9 gennaio 2012

All'aria aperta

Domenica abbbiamo fatto un altro passo nel processo di integrazione alla vita canadese.
La prima uscita con lo Sciclub!
Partiamo dall'estate, quando alcuni amici ci hanno fatto partecipare alle attività di uno Sciclub che offriva corsi per tutti i livelli, stage, sconti vari grazie all'iscrizione al gruppo e al pagamento del servizio.
L'associazione allo Sciclub é costata 65$ per tutta la famiglia. Grazie all'iscrizione abbiamo diritto allo sconto per gli impianti di risalita in 8 aree sciistiche intorno a Montreal, una serie di convenzioni di vario genere e la possibilità di iscriverci ai corsi (5 lezioni da 2 ore con maestro e gruppo massimo di 8 allievi) al costo di 40$ a corso. I partecipanti al corso debuttanti adulti erano 2 con 1 maestro e per i debuttanti junior erano 3 con una maestra.
L'attrezzatura é stata noleggiata al celebre negozio "La poubelle du ski" (letteralmente "la pattumiera dello sci"). Sci, bastoncini, casco e scarponi per un anno (settembre-settembre) 110$ per i bambini, 150$ per gli adulti.
Costo per l'impianto di risalita: 20$ per il giornaliero.
Autostrada: gratuita.
Distanza dal centro di Montreal: 1 ora.
Distanza degli impianti dall'uscita dell'autostrada: 3 minuti.
Parcheggio custodito, all'aperto presso l'impianto: gratuito.
Numero di seggiovie in partenza dalla base: 6
Toilette, acqua, the e caffé caldi al rifugio di partenza: gratuiti.
É vero, non parliamo di Dolomiti, né di Monte Bianco, non attraversi le valli incantate della Val Gardena, non trovi fiumi di speck e cime di strudel,  spolverate di zucchero a velo. Non assisti alla sfilata Pitti neve, non partecipi alla competizione "Attacchi in argento e sciarpetta in pelliccia di castoro selvaggio", non mangi tartare glassata alla rucola di monte, spruzzata di Chardonney cristallizzato in crema di pistacchi Bio nello chalet di Courmayeur o del Grosté, ma siamo partiti da casa alle 08.30 e siamo rientrati alle 15.30, senza fatica, senza code, senza spendere un occhio della testa, felici, con 4 ore di sci.
Il Canada é anche questo, ma anche in Canada i corsi debuttanti per i bambini piccoli vengono dati alle maestre più giovani!





martedì 3 gennaio 2012

Gianna


Fa tanto caldo. La bicicletta pesa, il pacco pesa, la strada è piena di buche, polverosa. La paura pesa sul cuore. Il sole brucia anche all'ombra e la strada sale. Il mio cuore batte forte e ho paura. Mio padre, al forno, mi ha detto di andare, di portare il pacco in montagna. Una bambina in bicicletta, la lasciano stare. Ma non è la prima volta e qualcuno di questi cani maledetti, mi ha già vista.  Ho paura e allora, in silenzio, sogno, volo con i sogni, mi lascio accompagnare dai giorni che verranno. A casa non si sogna, non si ride, non si deve ridere. Il mio cuore deve restare chiuso, ma io sogno, in silenzio, nessuno se ne deve accorgere. E i sogni mi accompagnano. 
Sogno il giorno in cui i soldati se ne andranno, in cui gli uomini torneranno dalle montagne e verranno al forno a prendere il pane e leggeranno il giornale al bar. Sogno la mia casa, il mio lavoro, la mia famiglia. Pedalo, pedalo, ho paura.
Salita, spingo la bicicletta, una camionetta è ferma al bordo della strada con le portiere aperte. Devo sognare più forte. Ho freddo. Ho il mio segreto. Non lo sa nessuno. Sogno le mie nipotine quando sarò vecchia, sono così reali, mi baciano sugli occhi, sono così care. Agata, Emma restate con me, rimanetemi vicina e tutta la paura passerà.
Ciao Joles, vola, vola sui pedali. Non avere paura, le tue nipotine saranno sempre con te. Ci manchi.

(14.12.2011)


Le strane abitudini (31.12.2011)


Le strane abitudini

Tutto il Mondo é paese. Una frase banale, un proverbio, un luogo comune, una verità, spesso divertente.
Anche qui, in Québec, esistono consuetudini, usi e usanze che non conoscevamo e alle quali abbiamo dovuto fare fronte. Esistono anche in Italia, non mi sembrava, chissà?
Feste di compleanno per bambini: al termine dell'evento, che sia a casa o in un luogo dove si organizzano feste di compleanno, il festeggiato saluta gli amici con un piccolo regalino in ricordo della giornata.

Vino al ristorante: visti i costi spesso elevati del vino che é distribuito da un unico importatore ufficiale (la SAQ, ossia la Provincia del Québec), i ristoranti invitano i clienti a portarsi il vino da casa.
Compiti scolastici: nessun compito é dato per le vacanze, anche a Natale.
Stop: non esiste la precedenza a destra, allo Stop passa chi arriva primo e allo Stop ci si deve sempre fermare per 3 secondi.
Inviti a cena: gli orari... purtroppo se sei con bambini o vai a casa di un canadese vero, l'orario non è mai più tardi delle 18.30/19.00, si mangia presto, soprattutto i bambini. L'omaggio... il presente + gradito per un invito a cena è 1 o 2 bottiglie di buon vino, niente fiori o cioccolatini, con il vino ci becchi sempre.
Case: quasi sempre, sia ch etu affitti o acquisti casa, gli elettrodomestici (lavatrice, lavastoviglie, asciugabiancheria) e la cucina(mobili, forno, fornelli e frigorifero) sono in dotazione. L'elettricità costa pochissimo per cui quasi tutto è elettrico e in casa solitamente hai un contatore da 40 kW (in Italia sono 3 kw).
Mensa: tutti fin da piccoli sono abituati a portarsi a scuola o al lavoro la boite à lunch con il pasto del mezzogiorno. Sono solo i dirigenti o chi lavora nel centro finanziario che esce a pranzo. Non ho mai visto mense, neppure alla Pratt & Whitney o alla General Electrics.
Scarpe: spesso la gente, in inverno, usa scarpe/stivali e bottes per raggiungere il lavoro e poi cambiarsi in ufficio, lasciando un paio di scarpe sotto la scrivania o nel cassetto... Spesso  le scarpe restano al loro posto anche in estate, fino all'inverno successivo.
Cimiteri: i cimiteri, soprattutto a Montreal, sono luoghi aperti e frequentati, aree verdi in cui fare una passeggiata, da attraversare correndo a piedi o in bici, da visitare come turista alla ricerca delle vittime del Titanic. Qualcuno ci fa anche il pic nic...
Passaggi a livello: lungo un' autostrada secondaria (!) Montreal-Quebec, una ferrovia attraversa il manto stradale creando il passaggio a livello più pericoloso del mondo. Periodicamente un treno merci di 30/40/50 vagoni attraversa l'autostrada, interrompendo il flusso continuo delle automobili che si devono fermare, in autostrada, per lasciare passare il treno.  Pare si tratti del solo caso di passaggio a livello autostradale nel mondo occidentale. Si trova a St Hyacinthe, Quebec.
The law is the law, by the book: frasi tormentone di questi mesi. E' così, per la maggior parte dei cittadini la regola è sacra e fare le cose seguendo la procedura è un punto di merito. Non chiedete mai a nessuno di fare un' eccezione, non ne sarà capace, si rifiuterà, entrerà in pausa come i robot di Asimov alla richiesta di una eccezione alle Leggi della Robotica. Per loro è contronatura, a meno che non incontriate un italo-canadese!
Buon anno nuovo!
Una stella ci protegge.